Storia di quattro generazioni cresciute tra le botti della cantina Bossi
A San Colombano al Lambro, paesino di poco più di 7000 abitanti situato nel cuore delle terre che devono il nome all’omonimo santo irlandese, da quasi duecento anni la famiglia Bossi tramanda una tradizione vitivinicola fatta di perseveranza e lungimiranza.
Il legame tra la famiglia Bossi e il mondo dell’enologia nasce con Battista Bossi e Francesco Aosti, che già nell’Ottocento avevano fatto dell’uva e del vino un lavoro e dei prodotti agricoli il proprio sostentamento. La Cantina Bossi come la si conosce oggi nasce con il matrimonio dei nipoti di Battista e Francesco, Giovanni Bossi e Angela Aosti. I due, conosciutisi molto giovani durante una vendemmia, decisero di unire i propri possedimenti per dar vita, su queste colline a circa 150mt sul livello del mare, ad un’azienda agricola in cui il tempo, una volta, era scandito solo dai ritmi naturali e dal duro lavoro manuale.
All’ombra della Rocca di San Colombano, Giovanni e Angela coltivavano un vitigno autoctono ormai scomparso, il grinnapoli, simile alla verdea, innestato unicamente in questo piccolo comune da tre vivaisti che non esistono più, e da cui ricavavano un vino bianco leggermente fruttato. Il timone è passato poi nelle mani del figlio della coppia, Francesco, cresciuto tra i vitigni di famiglia, conciliando la professione di tranviere cittadino e quella di imprenditore agricolo. La vita in campagna era faticosa, gli scassi, in inverno, erano fatti a mano, i pali in legno di castagno o robinia erano piantati manualmente e non permettevano impianti a doppi fili come quelli moderni, l’acqua proveniva da sorgive accanto alla vigna e doveva essere indirizzata nei campi più volte al giorno senza l’aiuto delle autobotti.
Oggi a guidare questa cantina secolare è Stefano, classe 1989 (bisnipote di Giovanni e Angela) che nel 2008 ha rilevato l’attività del padre Francesco e ha portato la sua forza innovativa nella produzione di un vino rispettoso dell’ambiente e prodotto con uve autoctone selezionate. È lui a portare avanti con passione la filosofia di produzione di famiglia, che deve la qualità del suo vino al luogo in cui la vite nasce e alla serietà con cui il viticoltore gestisce l’azienda e propone al consumatore vini di origine sicura.