Con Fisar per una filiera enogastroturistica sempre più sostenibile
Fisar era presente a Trieste, lo scorso 7 ottobre, per contribuire alla costruzione di una filiera enogastroturistica sempre più sostenibile.
Continua l’impegno sempre maggiore di Fisar per la diffusione della sostenibilità. Il 7 ottobre, il Presidente Luigi Terzago ha preso parte ad una tavola rotonda istituzionale sulla sostenibilità della filiera enogastroturistica, nell’ambito della Barcolana di Trieste. L’incontro, organizzato dalla Capitaneria di Porto di Trieste, ha messo a dialogo diverse voci autorevoli della filiera con il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Senatore Stefano Pattuanelli. Ne è emersa la volontà condivisa di creare un tavolo di lavoro che permetta di costruire una strategia di sostenibilità per l’intera filiera.
La riflessione al centro del dibattito si è concentrata sulla consapevolezza che gli impatti ambientali dei servizi di ristorazione sono molteplici. Ma, come ha puntualizzato il Presidente Luigi Terzago, una soluzione è possibile. Infatti, la scelta degli alimenti, ingredienti e bevande offerti al cliente può contribuire notevolmente alla sostenibilità di questo comparto.
Una delle principali soluzioni è optare per alimenti e ingredienti stagionali a “km zero” che garantiscono una riduzione dei consumi di energia, altrimenti derivanti dal trasporto e, allo stesso tempo, rappresentano una spinta all’economia locale. Questa scelta manifesta una fondata volontà di non determinare nell’ambiente esternalità negative.
Un altro problema sollevato è stato quello dei consumi energetici di un’attività. Se ridotti, oltre ad un beneficio ambientale, rappresentano anche un ingente risparmio dei costi aziendali.
Oggi, l’attenzione che i clienti rivolgono alla sostenibilità nelle loro scelte quotidiane è destinata a crescere: si tratta infatti di clienti sempre più attenti e consapevoli. E’ quindi il momento di ragionare seriamente su come ridurre al minimo il nostro impatto e cosa possiamo fare per migliorare. Dopotutto è la nostra casa ed è nostro dover prendercene cura.